martedì, settembre 04, 2007

Coincidenza delle coincidenze






MUSICA: LA FAMA UCCIDE LE STAR
ROMA - Rock e pop star rischiano di morire giovani più del doppio rispetto alla popolazione generale, soprattutto entro pochissimi anni da quando sono stati innalzati nel firmamento dei 'famosi'. Lo rivela uno studio pubblicato sul Journal of Epidemiology and Community Health che ha considerato la storia, spesso tragica, di 1064 musicisti e cantanti Americani ed Europei arrivati nel paradiso della notorietà tra 1956, anno di Elvis Presley, e 1999, anno di Eminem, e tutti con un album incoronato nel 2000 tra i top 1000 di tutti i tempi (All-Time Top 1000 Albums) per generi musicali che vanno dal rock al punk, rap, R&B, elettronica e new age.

Giovani famosi e dannati, spesso ad ucciderli sono i loro eccessi, alcol, droghe, che però paradossalmente contribuiscono moltissimo a costruire la loro immagine vincente che attrae frotte di giovani e giovanissimi, col rischio, dichiara John Ashton del Centre for Public Health presso la Liverpool John Moores University che ha diretto lo studio, di pericolose emulazioni. "Il comportamento di pop e rock star è osservato nel mondo da milioni di fan e di giovani che sognano di divenire famosi ed entrare nel mondo dello spettacolo - avvertono gli autori del lavoro - le star sono importanti modelli per i giovani e contribuiscono a formarne comportamenti ed identità". E' anche per questo motivo che gli esperti hanno deciso di portare avanti questo studio praticamente senza precedenti e a tale scopo hanno raccolto una vasta mole di dati da siti internet ufficiali e non dei cantanti, da libri, giornali, vecchie classifiche. Indagando nelle vite delle star fino alla fine del 2005, i ricercatori sono risaliti a informazioni non solo demografiche sui cantanti, ma anche sul fronte della loro vita professionale, con l'attenzione puntata all'anno del loro ingresso in una classifica e quindi dell'inizio della loro fama. Gli esperti hanno dunque confrontato la longevità dei cantanti con quella della popolazione generale di età simile ed hanno riscontrato che, proprio rispettando l'icona dei miti della musica, le star del palco incarnano in pieno lo stile "vivi velocemente e muori giovane".

Cento delle star studiate sono morte tra 1956 e 2005, in un caso su quattro per problemi legati all'uso di alcol e droghe (overdose, incidenti, malattie). Tra questi chi non ricorderà Kurt Cobain, leader dei Nirvana, morto suicida nell'aprile 1994, o Janis Joplin stroncata da un'overdose di eroina a soli 27 anni nel 1970. L'età media dei decessi è risultata di 42 anni per le star americane, di soli 35 per quelle europee, ovvero un rischio doppio di morte prematura rispetto alla popolazione media, rischio che può addirittura aumentare nei primi cinque anni dall'acquisita fama. Solo quando il successo è consolidato su basi solide come 25 anni di carriera, spiegano gli autori dello studio, il rischio di morte dei cantanti rientra nella media generale, ma solo per le star europee, quelle americane continuano sempre a vivere sul 'filo del rasoio'.

Bisogna prevenire questo triste prezzo pagato alla fama, non solo per le vite dei personaggi stessi, sottolineano gli studiosi: qui è in gioco infatti anche la vita dei fan che si lasciano trascinare dai propri idoli, emulandoli anche nei comportamenti pericolosi. "Laddove il comportamento delle pop star rimane caratterizzato dalla ricerca del rischio e dell'abuso - concludono - è improbabile che i giovani ritengano credibili messaggi positivi che possono arrivare da quei big della musica che si lasciano coinvolgere in campagne educative contro droga e alcol per esempio". (ANSA).

_________________________________________________________________________


Premesso che le notizie bisogna prenderle sempre con cautela, non ho potuto fare a meno di postare quest'articolo strambo.

Se in svariati articoli che vertono sulla mia storia personale ed artistica scritti quì e là, c'ho sempre tenuto nello specificare la mia "maledetta via", non ultimo nell'articolo "essere o non essere", quest'articolo mi spiana la strada verso una verità mia privata che alla luce di quest'articolo trova la forza di uscire allo scoperto .

Infatti nessuno come me può capire e conoscere quella cosa che porta un certo tipo di "star" a trovare la morte presto .

Se il panico è un sintomo che porta a non spingere sull'accelleratore al momento giusto, diventa molto difficile comprendere un senno di poi prematuro in un'artista che lo porta nel vivere una vita modesta rispetto ai canoni dello show business anch'esso che sia alternativo.

Ci sono più aspetti da considerare, io tutta via prediligo due motivazioni principi secondo me .

Due motivazioni che si possono sintetizzare in una ma che le terrò separate .

Cosa vuol dire essere artista e cosa è diventato lo show business e se è veramente la strada che l'arte predilige .

Cosa vuol dire essere artista ?

C'è una definizione che vuole che l'artista sia una parola che definisce una professione al pari del dottore, dell'avvocato, del muratore etc etc etc , c'è un'altra definizione della parola Artista che implica, comporta una patologia con percentuali alte di positività, rendendo la patologia una dote.
Una dote che è tale nella sfera intima ma che è una condanna nelle relazioni sociali precostituite nella società .

Condanna perche quella dote porta nel vivere nella verità ed è ben lampante che nella società cosi conosciuta questa sia una condanna.

Un'artista "condannato" è un'artista che ha bisogno intorno a se di chi sia in grado di vivere nella poesia.

Quel tipo di artista se ha in se il "senno di poi prematuro", finirà la sua vita su di una panchina o sotto un ponte, se quell'artista "condannato" non ha in se il "senno di poi prematuro", può rishiare di diventare quell'uno su mille che ce la fà :):).

L'articolo di cui sopra tratto dall'ansa, parla appunto di quegl'artisti "condannati" che sono caduti vittime del secondo tipo di artisti.

Gl'artisti di professione.....
... si studia, ci sono le scuole per diventare artisti, per diventare insomma, operatori musicali.

Quel tipo di operatori musicali vedono di gran bene illo loro lavoro e sono persone che come tutti i lavoratori hanno la vita divisa tra illo loro lavoro e la loro vita privata.

Quando un'artista maledetto cade nelle spire di quel tipo di mondo, arriva ad un momento di sconfitta che appunto coincide con il successo e la fama che in altre parole vuol dire essere assorbito dallo lavoro 24 ore al giorno tutti i giorni.

Lavoro che non si esplica suonando e creando musica 24 ore al giorno ma correndo dietro a tutt'altri impegni e tutt'altre dinamiche che appunto soffocano l'artista maledetto .

Lo soffocano perche se l'artista è veramente maledetto non ha tanto bisogno del successo ma di poter vivere la propria visione della vita,cioè stare dentro e con la poesia .

Cosa che diventa impossibile, anzi dove l'ipocrisia diventa regina incontrastata è lì che il poeta maledetto si ritrova seduto e circondato e propenso alla autoeliminazione.

La Star !!!????

Un circondario di persone che ti assecondano come se fossi un'ebete, un portatore di handicap ma che intanto ti trascinano in un vortici di ipocrisia di business, di orrende situazioni in nome dei soldi, questo è il diventar Star, da loro !!!

Ovviamente cosi come l'articolo dice, se si hanno 25 anni di carriera alle spalle e ciò significa che si è entrati nel mondo dello spettacolo in età infantile, vivendo il tutto come un lavoro, tutto va bene per far soldi ed affanculo la percezione, la verità .

Essendo loro però che tengono le file dello show business,ecco che è molto pericoloso per gl'artisti condannati nell'entrare in quel mondo .

Come spesso dalle mie autobiografie appare, un risentimento nei riguardi del tempo passato e non vissuto da artista per problemi familiari si amplificherebbe ai limiti, se io arrivassi ora nel diventare una Star.

Proprio perche divenire una Star distruggerebbe la mia esistenza cosi come se a 10 anni di età avessi rinunciato a lottare per la mia visione .

Io voglio cambiare il mondo con la mia musica, perche la mia musica è un modo di essere, il mondo se lo cambio, lo cambierò solo iniziando dal mio prossimo più vicino, non è il mio disco, non è la mia canzone che può cambiare il mondo ma il mio esempio quotidiano.

Io perciò avendo perso il primo treno ed avendo scoperto in me il "senno di poi prematuro" ho ben evitato di diventare un loro operatore musicale .

Infine questo quindi, è un'altro dei motivi forse uno dei più reconditi che mi comporta questa lucidità mentale anche in situazioni sventurate come ora .

Io mi amo troppo per autodistruggermi completamente, forse per questo che non sono una Star :):):):):):):)

Saluti

Nessun commento:

Informazioni personali

La mia foto
But I don't know!!!!!, and I don't wanna know!!!!!!! I'bored about it, sorry.

Pubblcità



Friends