domenica, settembre 24, 2006

Breve conferma all'articolo proposto da me, sul Papa.





PAPA: FINORA 17 AMBASCIATORI, MANCANO SIRIA, QATAR E SUDAN

CITTA' DEL VATICANO - Al momento sono diciassette gli ambasciatori che hanno accolto l'invito di papa Ratzinger. La stragrande maggioranza dei capi missione dei paesi a maggioranza musulmana che domani mattina si troveranno nella Sala degli Svizzeri, a Castel Gandolfo, per un incontro teso al dialogo, risiedono nella capitale anche se nel nutrito gruppo non mancano diplomatici che pur di non mancare all'evento affrontano una trasferta aerea da Parigi (l'ambasciatore del Kuwait, Ahamad Abdulkareem al Ibrahim e l'ambasciatrice giordana, Dina Kawar) da Berlino (l'ambasciatore yemenita, Yahya ali Mohamed Al Abiad) e da Ginevra (l'Azerbaigian che sara presente con il primo consigliere dambasciata).

Ad oggi, all'appello, secondo quanto si apprende da fonti accreditate, mancano i diplomatici di Siria, Qatar e Sudan tutti di stanza tra Parigi e Losanna e forse proprio per questo impossibilitati a presenziare allo scambio inter-religioso organizzato dal nuovo segretario di Stato, Tarcisio Bertone in collaborazione con il Pontificio consiglio per il dialogo inter-religioso solo in pochi giorni. E' possibile che per alcuni di loro sia risultato troppo ristretto il margine di tempo di preavviso. I governi del Kuwait, Giordania, Indonesia, Turchia, Bosnia, Costa d'Avorio, Senegal, Iraq, Libia, Iran, Azerbaigian, Marocco, Albania, Lega degli Stati Arabi, Indonesia, Egitto, Yemen saranno rappresentati dai rispetivi capi missione. La lista e stata stilata con cura mentre il cerimoniale del Vaticano sta faticando sette camicie per mettere a punto gli ultimi ritocchi della cerimonia, preoccupandosi di assegnare ad ogni illustre ospite la giusta collocazione.

Ogni particolare non sarà lasciato al caso. Gli ambasciatori siederanno tutti alla sinistra di papa Ratzinger. Rispetto agli altri capi missione solo i diplomatici di Libia, Iran, Azerbaigian e Lega degli Stati Arabi saranno collocati piu distanti ma questo perché non sono ambasciatori plenipotenziari ma incaricati d'affari. Alla destra di Ratzinger, invece, saranno seduti in ordine alfabetico - i membri della Consulta islamica italiana invitati dal Pontificio consiglio per il dialogo inter-religioso. Apre la lista Ejaz Ahmad, giornalista di origine pachistana, Khalil Altoubat, Rachid Amadia (imam a Salerno), Khalid Chaouaki, Mohamed Nour Dachan (presidente dellUCOII), Zeiban Dolal, Gulshan Jivraj Antivalle (presidentessa della comunita ismailita in Italia), Mansur Tantush, Yaya Pallavicini, Mohamed Saady, Suad Sbai (presidente donne marocchine in Italia), Mario Scialoja, Roland Seiko, Tounis Tawfik, Mahamadou Thiam assieme ad Abdellah Reduane (segretario del centro islamico culturale dItalia) e a Salah al Sharekh (direttore dellUfficio Lega Musulmana Mondiale). Spetterà al cardinale Paul Poupard fare un discorso di apertura e poi si ascolteranno le parole di Benedetto XVI. La prima volta che il pontefice ha affrontato il tema del dialogo con l'Islam e stato l'anno scorso a Colonia durante la Giornata mondiale della gioventù. In quell'occasione aveva rilevato la necessità di individuare valori comuni per cementare il mutuo rispetto e la comprensione reciproca. Il dialogo tra le fedi e tra culture, aveva affermato, non deve essere una scelta stagionale e passeggera ma una "realtà, una necessità vitale da cui molto dipende il nostro avvenire".

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Come sempre la mia approssimatezza quasi mi delegittima, ma in realta ad una attenta lettura ci si accorge che quanto da me presupposto sta accadendo .

Quindi la "mossa" del discorso del Papa riguardante la provocazione non era un fraintendimento ma bensi quanto detto da me nell'altro articolo.

Non mi sembra il caso di aggiungere altro.


noname

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