Penso che sia arrivato il momento delle cose serie.
Io non ho mai avuto problemi nel lavorare e questo non vuole dire che ho sempre trovato lavoro ed il lavoro che volevo io ma ho sempre lavorato.
Ho fatto decine e decine di lavori,ho 50 anni ed ho iniziato nel trovarmi nel mondo dello lavoro nella primissima adolescenza.
Oltre allo lavoro che ci imponeva nostro Padre,lavoro agricolo anche se di modeste proporzioni,il primo vero lavoretto lo ricordo come ora,il Barista,avevo si e no 11-12 anni o anche 13 boh..:).
Mio Padre ci faceva lavorare al suo orticello e ben anche egli ogni qualvolta potesse era li nel suo orticello,in ogni caso sin da subito noi della famiglia ci abituammo,si ad ubidire,si nel prendersi le responsabilità,si nello lavorare ma tutto con un ben chiaro intento,una fine,un arrivo.
Arrivava cosi il periodo dei sacrifici,il periodo della raccolta,mio Padre curava la terra e le piante ma al momento di dover portare la frutta al mercato,tutta la famiglia veniva chiamata alla responsabilita,al sacrificio,allo lavoro.
Erano giorni duri,giorni in cui non si giocava,non si vedevano i propri amichetti,amichette,insomma un vero sacrificio oltre la normale fatica dello lavoro in se,ma tutto questo finiva,tutto questo si ripeteva ciclicamente ogni anno e più volte l'anno ma sempre e solo con un chiaro intento e fine,un periodo,un momento che iniziava e finiva.
Cosi poi passai ad un lavoro serio e cioè sotto padrone..il Barista.
Anche li però riscontrai la stessa dinamica,i Sabati,i giorni di festa,Pasqua,Natale e tutte le feste comandate,c'era da fare sacrifici,lavorare di più e più ore ma anche li tutto iniziava e finiva,il sacrificio cioè era finalizzato,quantizzato.
Potrei continuare cosi ma l'elenco sarebbe troppo lungo,arriviamo poi alla professione che io mi sono scelto e cioè l'artista specializzato in composizione musicale.
Anche in questo campo però funziona uguale,un brano inizia e finisce,richiede sacrifici sia un brano che la professione stessa ma tutto con un chiaro intento,un inizio,una fine,un arrivo.
L'unica dinamica che sfugge a questa logica razionale è lo lavoro ed il sacrificio che l'individuo è chiamato a compiere per la Società.
Sono anni che ci sentiamo dire che il bravo cittadino deve capire il valore del sacrificio che gli viene chiesto,questo valore al sacrificio in Italia in particolare, venne rispolverato con la famosa nascita dell'Europa,tanto per non risalire oltre nel tempo.
Ecco ora io sono stufo,voglio sapere quanto tempo deve durare questo sacrificio e dove deve arrivare il progetto che ha richiesto il Sacrificio !!!
Voglio dire,io è un paradosso :),perche non ho casa,in ogni caso chi fa un sacrificio per comprarsi una casa,non vede l'ora di finire sia di aggiustare la casa come egli vuole e finire di pagare il mutuo se c'è,nessuno si augura di pagare per il resto di una vita una casa anche se poi accade ma tutti sperano di no.
Oggi si fa presto nell'usare la parola Nazione e si fa ancora più presto nel voler far immaginare una Nazione,uno Stato, come se fosse una casa,nel caso dell'Italia, la casa degl'Italiani.
Io vorrei ritornare a mio Padre per un momento,mio Padre ci chiamava al sacrificio ma egli si sacrificava più di noi,mio Padre pensava prima a noi e poi a se stesso sempre,non oso immaginare cosa sarebbe accaduto in Famiglia se mio Padre ci avesse schiavizzato,lui cioè sempre più agiato e ricco e noi sempre più nel sacrificio,se la mia famiglia si poteva permettere qualcosa per tutti i componenti della famiglia stessa bene altrimenti nulla per nessuno.
Questa è stata la mia famiglia in cui i sacrifici erano di utilità collettiva,la famiglia Italia invece non mi sembra la si possa definire tale,in Italia qualcuno diventa sempre più ricco grazie ai sacrifici degl'altri e gl'altri continuano nel vivere una vita di sacrifici senza sapere quando finiranno,dove si va,quando si arriva ??????
Tutte le citta del Mondo,tutti gl'aglomerati del Mondo devono avere le stesse comodità di Newyork ???!!!!
Questo è l'arrivo ??
O nel mentre Newyork si sarà ancora più evoluta e tutti gl'altri non finiranno più di cercare di essere come New York ???????
Il progresso è una gran bella cosa ma dove si vuole arrivare,quando si arriva,quando si potrà dire ecco ora stiamo come volevamo e quindi basta sacrifici ????
Non vorrei qui fare lo psicologo ma sembrerebbe quasi che l'Umanità abbia paura di fermarsi o qualcuno lo faccia apposta pena lo sbobbinare pizze di cui ha paura,altri aspetti del senso della vita insomma oltre il consumismo,oltre il materialismo.
Si è buffo e può sembrare assai infantile di primo approccio ma pensateci bene,dove si va,quando si arriva ???
Io mi sento un ebete se non so cosa faccio e per quanto tempo devo fare quello che non so.
La Società,L'Umanità dove vuole arrivare,per me è ora di fissare un tetto massimo.
Dove si va,quando si arriva ???
noname
Nessun commento:
Posta un commento