mercoledì, aprile 04, 2007
Il Proletariato
Non sono in grado di farne un trattato e tanto meno avvalermi di conoscenze in merito ai grandi studiosi o dichiaratori di un color proletario .
Mi limiteró ad una mia visione del proletariato.
Il proletariato secondo me non e' una classe che e' in quanto disagiata economicamente, la classe proletaria e' la classe soggetta a turbe piú o meno lievi nella sfera psicologica che non vertono per forza solo ed esclusivamente verso la sessualitá .
Il proletariato si forma, nasce ogni qual volta un individuo vive un disagio ambientale ed affettivo in etá infantile.
Questo disaggio spichico si manifesta con vigore in etá adulta.
Generando appunto il Proletario .
Anche se ne so poco, so che il termine proletario e' tale solo quando si ha la coscienza di ció, altrimenti si e' sottoproletari.
Quel sottoproletariato che alimenta il grande Stato Capitalista .
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Se invece identifichiamo il proletariato solo nella quantita economica a disposizione del singolo individuo, e' vero che oggi la classe proletaria la si identifica con difficolta a tal punto da dire che il proletariato oggi sia scomparso .
Infatti oggi nella societá dell'immagine e delle rate chiunque "look like".
Chiunque sembra che non sia un poveraccio ma che sia benestante come la norma delle persone che peró a loro volta sembrano essere, grazie alle rate.
Quindi il proletariato e' scomparso nella forma immaginaria che vedeva il singolo mancante degli stereotipi della societá benestante.
In altre parole nella societá dell'immagine le due classi vicinissime tra loro si sono fuse, creando una clsse ampia che comprende l'70% della popolazione dello Stato .
Il restante 30% e' fatto dai Politici affermati, industriali affermati, personalitá del mondo dello spettacolo affermate.
Molto sintetica e povera come forma espressiva, peró e' vero che se si ricervono al mese piú di quattro mila euro ci si puó immaginare appartenenti ad una clsse agiata che puó , mentre con meno di quattro mila euro al mese si e' parte della massa che puó, se fa sacrifici .
Appunto peró la terminologia economica e' ormai confutabile quindi non esite il proletario sotto il profilo economico, in teoria chiunque con un colpo fortunato che nasce dai quiz televisivi o concorsi di scommesse Nazionali, o da una propria idea venduta bene, puó diventare quasi ricco......
Quello che invece secondo la mia idea rende e renderá sempre proletari e'l'aver avuto una vita sfortunata nell'infanzia.
Una vita sfortunata nell'infanzia che porta nel prendere una coscenza della vita, non voglio dire piú vera ma sicuramente piú legata ai valori essenziali come valori da rispettare .
Il proletario e' quell'individuo che all'etá della coscenza dovrebbe abbandonare l'esitente e tornare a colmare le sue lacune, si da il caso peró che quell'etá dovrebbe essere l'etá della maggiore etá non anagrafica ma esistenziale.
Se ne conviene quindi che il proletario sviluppa una coscenza dell'eterno uomo alla finestra .
Qualsiasi psicologo sa che al suo assistito potrá rendere solo il servigio di essere messo a conoscenza dei suoi traumi.
La soluzione infatti ai traumi e' la conoscenza dei medesi.
Chi si scopre traumatizzato peró resterá traumatizzato, potrá solo trovare delle soluzioni ai suoi disturbi essendone a conoscenza, non eliminerá mai peró i traumi .
Autobiografico, si come sempre in una parte.
Infatti e' vero che essendo immersi in un eguale, si vengono a perdere le proprie luciditá .
Nessuno oggi si vede proletario, nessuno cosi ha l'esigenza di sviluppare una coscenza .
Anche i movimenti e gli individui che ritengono di esitere in difesa del proletariato si dimenticano che il proletario fondamentalmente ha avuto un'infanzia sfortunata, uno start sfortunato, si dimenticano che avere tutti gli agi sia affettivi che economici per entrare nella societá alla tenera etá di 5 anni e' la fortuna che fa la differenza.
Loro i fortunati si dimenticano del fatto che comunque la societá sia basata sulla botta di culo, sulla botta di fortuna, tu nasci in una casa ricca, io no .
E sono proprio loro che ti discriminano perche non si rendono conto che anche lo scrivere bene e' in parte una botta di culo.
Il proletario in etá infantile e' si incazzato della propria situazione che ha altro a cui pensare che l'imparare a scrivere e non perche non voglia ma proprio perche la propria testa e' piú grande di ció che gli viene insegnato .
Un bambino proletario all'etá di 5 anni e' gia un'ometto nel senso peggiore del termine, egli sa gia la cattiveria a cui e' designato.
Certo ci sono le scuole serali per recuperare, ma chi mi da il tempo che perdo per studiare in etá avanzata quello che avrei dovuto come tutti aver avuto la possibilitá di apprendere, imparare in etá infantile??
In ogni caso quindi io proletario ci devo rimettere piú degl'altri per essere come gli altri che poi comunque non lo saró mai se devo perder tempo ha recuperare quello che non ho che e' invece quello che hanno tutti o che meglio dire la societá ha.
Di seguito quindi una classe, sempre quel 70% non ha coscenza di ció , ha preferito grazie alle rate sembrare come .
Quanti sono oggi i bambini che nascono fortunati ??
Ecco,
secondo me questa e' la vera fotografia dello Stato sociale .
La Democrazia
come fa ad esitere una Democrazia in cui la propria vita e' aggrappata al colpo di fortuna se nascere in una famiglia ricca o meno ????
Come e' possibile in base a questo fondamento cercarvici di costruire una societá sana ?????
Come e' possibile riempirsi la bocca di belle parole, quando non in Africa ma qui tra noi adesso sta naescendo un bambino sfortunato, designato a soffrire gia all'etá di tre anni perche si vedrá diverso, impossibilitato ad essere come la societá benstante ci fa vedere che bisogna essere ???
Come si fa ad andare avanti sapendo che e'cosi che si generano mostri, sapendo che e' cosi che si genera il male ????
Certo oggi quel 30% vive all'interno delle mura e si fa vedere solo tramite Tv o rari eventi di Stato, mentre il restante 70% immerso in se stesso non si avvede che e' sfortunato e gioca al sembrare fortunato .
Ma e' nella psicopatia proletaria e sottoproletaria che lo Stato capitalista e consumista trova linfa per vivere.
Linfa che contraccambia con l'illusione di poter un giorno essere...in paradiso, quel paradiso terreno in cui vivono i fortunati .
In questa societá cosi strutturata e con i valori in essere attuali il nascere nella famiglia sfortunata ridiventa un trauma insormontabile, un trauma che genererá dei veri mostri .
Il proletario ingenuo che andrá dallo psicologo ne uscirá con un sicuro verdetto nella quale la sua persona verrá inserita nelle personalitá soffrenti di sensi di persecuzione, sensi di mania di grandezza e sensi di inferioritá !!!!!!
Povero e infame colui che non si avvederá che un proletario e' normale che abbia tutte queste esaltazioni !!!!!
Povero il proletario che cadrá nella trappola sottomenttendosi ad una lobotomia .
Come faccio io proletario a non aver sviluppato un senso di inferioritá nei riguardi della societá che si mostra cosi bella ricca e perfetta ?????
Come faccio in questa societá a non aver sviluppato un senso di persecuzione solo perche dico, affermo ció ??!!!
Come faccio nel non avere un senso di grandezza cercando di uscire dalla mia angoscia esitenziale difronte alla grandezza che la societá mostra come riuscita di una vita ????!!!
No, gli psicologi dello Stato culturale ti curano anche questi ultimi piccoli risentimenti che affiorano agli schiavi lobotomizzati.
Il proletariato secondo me.........
giusto una piccola allucinazione in merito .
noname
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